mercoledì 26 agosto 2015

Falsi profeti.

6 settembre: aggiunte nuove foto e considerazioni finali.


Non date retta ai guru dei vari forum di fotografia.

La maggior parte di essi parla di cose che non conosce con molta disinvoltura, fornisce consigli volti a far comprare agli altri attrezzatura simile alla propria per vanagloria.

Tempo fa, dopo aver deciso di comprare un grandangolare per hasselblad chiesi  informazioni sul distagon 40.

Cori unanimi sorsero dalle pagine virtuali sostenendo che si trattava di una caccola di obiettivo, del peso di un pollo arrosto e con una resa ridicola comparata al biogon swc.

Me ne stetti.

Ma come spesso mi è accaduto, mi è rimasta la curiosità, e complice la caduta dell'impero giapponese, che sino non molto tempo fa tiranneggiava i miei sogni fotografici, mi sono potuto permettere l'acquisto del distagon 40 C, non fosse altro che per valicare l'odiato sistema di inquadratura tramite spioncino della swc, l'errore di parallasse a brevi distanze e la sua messa a fuoco a stima. Tutti sanno che l'iperfocale è un'illusione ottica. O meglio, tutti dovrebbero saperlo e smetterla di propugnarla come l'avvento del messia.
Altrove ho letto che le versioni più vecchie di questo obiettivo (modelli C) sono nettamente migliori delle successive (e ciò non mi stupisce).

Come sempre, quando devo fare paragoni tra obiettivi simili, ripeto scatti già fatti in passato, non perdo certo tempo a fotografare le duracell in fila indiana, o grotteschi foglietti variopinti con ambizioni più elevate che i più tarlucchi chiamano "mira ottica".

Il risultato, mannaggia, lo vedete qui sotto. Ed il mannaggia è riferito ai 1387 grammi (tappo compreso) che bisogna portarsi appresso attaccati al corpo macchina.






La resa dei dettagli è qualcosa che da un grandangolare retrofocale come questo (circa 20mm sul piccolo formato e ben 10 lenti) è molto, molto difficile potersi aspettare.







Morale della favola: prima di credere alle storielle nei forum di fotografia pensateci bene, al 97% si tratta di stronzate.



Aggiornamento 6 settembre.

Ieri su un noto forum dove regnano le stupidaggini ho letto il delirio di una tizia che blaterava su come le foto fatte su pellicola fossero imprevedibili.
Eh, no, cocca mia, ti sbagli. Chi sa lavorare la pellicola può permettersi di ottenere ogni tipo di risultato che vuole, basta che sappia come si fa. Per fortuna, queste cose non si imparano su internet.
Così ad onta di tutte le stupidaggini che si leggono su questo obiettivo mi sono procurato un filtro giallo in baionetta 104, il paraluce originale ed ho deciso di giocare pesante accentuando il contrasto per ottenere foto in stile "finto digitale". Nonostante questo l'ariosità degli scatti ottenuti con questo grandangolare mi lascia col fiato corto dallo stupore. E' totalmente assente quella sensazione di "fasullo" che mi pervade ogni qualvolta osservo foto fatte con ultragrandangolari moderni.

Aggiungo qualche scatto e poi al termine le considerazioni finali.












Ho letto così tante cretinate su questo obiettivo che il modo migliore di elencarle è il giochino vero e falso.


E' un obiettivo pesante: vero.
E' un obiettivo opaco: falso.
Ha poca nitidezza: falsissimo.
Non esiste con trattamento T-star: falso.
Il paraluce non serve a nulla: falso.
Con il paraluce montato non si possono montare filtri: falso.
I filtri generano flare: falso, hanno trattamento antiriflessi.

Molte di queste affermazioni provengono da forum quotati da parte di "luminari" molto considerati.

Il mio consiglio, come al solito è prima PROVARE, poi PARLARE.

P.S.: non parlo per invidia dovuta a mancato possesso del biogon 38: ho pure quello, mettetevi il cuore in pace.


Ed infine, ciliegina sulla torta, vi mostro di cosa è capace codesto oggetto con le diapositive.









3 commenti:

  1. Grazie per i consigli. La fotografia della barca, la prima di questa serie, è stupenda anche solo per la composizione.

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  2. Ciao Sandro,
    il bellissimo primo scatto mi aveva già lasciato di stucco qualche tempo fa, mi sono quindi soffermato sul secondo scatto rimanendo colpito dal perfetto equilibrio e dalla leggibilità tra le aree in luce e zone in ombra oltre che dall'ottima composizione. Linee e prospettive visive, presenza umana, architetture datate e moderne...un applauso per questo ottimo esempio regalatoci e per la tua capacità di dimostrare che quanto di buono la tecnologia ha prodotto qualche decennio fa non può considerarsi obsoleto piuttosto lo sta divenendo il nostro cervello, addormentato su un pulsante di scatto e un monitor luminoso...

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  3. incredibile davvero, anche a me tutte le voci sul 40mm mi hanno fatto sempre desistere dal comprarlo e sognare la swc, ci dovrei fare un pensierino davvero, anche pechè anche a me il sistema a stima non è mai piaciuto...

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