domenica 22 marzo 2015

Sulla bellezza dello sfocato.

Aggiornamento 8 aprile.

Torno sull'argomento con qualche scatto in bianco e nero.
Stessa attrezzatura usata in precedenza, S-Planar con flash di riempimento.












Aggiornamento 2 aprile.

In questo caso ho usato un piccolo flash manuale (NG16) per schiarire le ombre insieme all'S-Planar, regolato per avere uno schiarimento di uno stop inferiore alla luce naturale.
Nel caso delle canne l'ho sottoesposto tre stop per illuminare soltanto le giunte dei vari segmenti che ho voluto mettere in risalto nell'ombra del canneto.


 






Aggiornamento 31 marzo.

Un pò di colore finalmente, dopo un grigio inverno sembra essere arrivata la primavera.
Anche in questo caso ho usato l'S-Planar 120 con tubo di prolunga 21 e polarizzatore.












 Provia 100 in Bellini E6. Una gioia per gli occhi, peccato che la scansione la mortifichi.




Aggiornamento 29 marzo.

Ho deciso di usare questa pagina per mostrare cosa intendo per "bello sfuocato", giusto per compensare le troppe chiacchere vuote che il post ha suscitato.
Per gli amanti dei dati tecnici indicherò anche come ho ottenuto le foto, anche se ciò non serve a nulla, ma gratifica chi crede di poter replicare scatti altrui partendo dai dati.

Hasselblad S-Planar 120/5.6 su tubi prolunga 10+21 con filtro polarizzatore e paraluce.
Ilford FP4+ in Bellini Hydrophen 1+50 5' a 20°C.
Esposizione 13EV pari a 1/250, f/5.6


Da notare lo sfuocato generato ad un diaframma che certuni non si sognerebbero mai di usare, preferendo quegli inutili obiettivi superluminosi di cui amano tanto vantarsi, usati oltretutto a piena apertura. Intendiamoci, io sono il primo ad avere un armadio pieno di superluminosi, ma non me ne vanto, e li uso cum grano salis, non certo sempre e comunque a tutta apertura.

Il contrasto era piuttosto elevato, ma nonostante questo vi è ottima lettura delle ombre e le luci sono correttamente interpretate.






venerdì 20 marzo 2015

Alberi

Fotografare gli alberi è molto difficile.

E' pur vero che non si muovono e non scappano via, ma spesso sono male illuminati, è difficile creare gamma tonale coerente per farli risaltare, e sono circondati da altri alberi, impossibile isolarli.
Intendiamoci, lungi da me scimmiottare il grande maestro Andreas Feininger, che sugli alberi pubblicò uno splendido volume.
Posso solo limitarmi a proporre qualche scatto senza pretese, con distagon 60, frutto di diverse settimane di osservazione.








Questa invece è scattata con Planar 80, filtro giallo leggero e compendium.



domenica 15 marzo 2015

Le primavere si contano a Bologna!


Si, ormai è tradizione consolidata: almeno una volta all'anno ho il bisogno di vedere i miei più cari amici a Bologna, anche se andare e tornare in giornata è ormai per me piuttosto faticoso.

Una gran bella giornata, durante la quale Anna e Marco si sono tuffati nel medioformato che per loro è cosa nuova e stimolante, quindi per solidarietà ho portato anche io il cubo svedese.
Ma come ben saprà chi mi legge assiduamente, qui non c'è l'esposimetro multispot della T90 a darci una mano, no. Occorre ragionare per portare a casa le foto!

Allora vi mostro il racconto fotografico della giornata, giusto per riderci un pò su.

Si disquisiva giustappunto sulla difficoltà di esporre in caso di forti contrasti, quando ho visto questo porticato, nella Piazza della chiesa di Santo Stefano, che mi è sembrato perfetto per illustrare l'esposizione.


oops....c'è tutto....imbarazzante, vero?


Mentre Anna e Marco armeggiavano con i loro esposimetri (a proposito, siete dei copioni!) notavo una certa perplessità sui loro volti e li sentivo biascicare sotto voce frasi del tipo "prendi il grigio medio sul pavimento!"



E quando ho detto loro che in una giornata di sole, all'aperto, non serve misurare l'esposizione, ho visto un balenìo di felicità nei loro occhi!



Nel frattempo Anna aveva preso possesso della sua nuova fotocamera proletaria:


alla faccia di quei poveri tapini che sparlano di noi su faccialibro, e che sono tanto codardi che non avranno il coraggio di affrontarci al momento opportuno. Schiattate, và che chi parla alle mie spalle sta parlando al mio culo (frasetta by Paolo "Impressionando" di Modena che ringrazio di cuore).


Poco distante è apparsa una simpaticissima signora


che, disturbata poco dopo da uno dei soliti questuanti, non ha esitato un secondo ad elargirgli un buono per un vaffanculo gratis. Grande signora! La invito a Varese, ho giusto bisogno dei suoi buoni!

Mentre aspettavo che Anna con la "proletaria" e Marco con la "lavatriciona" facessero qualche scatto nella piazza, sono stato fermato da una bella coppia con la quale ho parlato un pò. Erano convinti che la pellicola non esistesse più. Non sanno che la pellicola prima o poi seppellirà le mendaci immagini digitali. Leggetevi "L'estetica del falso" di Francesco Mento.

Foto di Marco Stellato con la lavatriciona.

Il loro adoVabile cagnetto non mi mollava più!!!


Fattasi l'ora di pranzo ci siamo spostati al mercato di mezzo che si è rivelato un locale piacevole e splendidamente frequentato. Adoro Bologna per la meravigliosa gente che la popola.

Tra piadine, panini, insalate di farro, birra torbida e l'incredibile cocacola artigianale, abbiamo adocchiato il lucernario e ci siamo sfidati a fotografarlo.


oops...anche questa è imbarazzante, e NON ho usato il multispot della T90!!!


Dopo pranzo, satolli e soddisfatti si è reso doveroso fare un pò di street perché come ben sapete il fotografo moderno deve fotografare biciclette e gente per la strada, altrimenti è un signor nessuno.





e poi stili di vita così diversi tra loro...




e l'immancabile vicolo...



stucchevolmente ben esposto!!!


Nel tardo pomeriggio abbiamo operato un ricongiungimento familiare con Davide a Santa Maria dei servi, dove uno strano figuro è apparso all'improvviso



e si è fiondato nel gruppo di queste povere ragazze con la velocità di un falco:



le poverette, non avendo lo smalto della signora incontrata la mattina, e non riuscendo a sopportarlo se ne sono dovute andare, ponendo fine al sit-in.


Purtroppo la giornata è arrivata al termine, io e il "bell'Antonio" siamo dovuti ripartire per Genova con rammarico, ma con il cuore gonfio di gioia per la bella giornata passata.

Chiamo Anna e le dico "mettiti li, che ti faccio una foto". Lei stranamente obbedisce.



ed eccola, splendida ed affascinante più che mai!


Ringrazio Anna, Marco Davide, Bologna, la Kodak, e la Hasselblad per queste magnifiche gocce di memoria!