lunedì 3 giugno 2019

L'evoluzione della perfezione.

Si, perché di questo si tratta, essere riusciti a portare la perfezione oltre ogni limite immaginabile.

L'argomento odierno è ancora il Planar, di cui non riesco proprio a stancarmi, ma non parlerò del sei lenti cromato che tutti ormai ben conoscono.

Parlo del planar 100 Hasselblad in versione a cinque lenti, un obiettivo noto per la sua incredibile risolvenza e sopratutto per l'uniformità, ottimizzato per riprese ad infinito e progettato specialmente per riproduzioni e riprese aeree.




Eccolo, una rara versione del 1975 con baionetta di servizio cromata.


Ero convinto di non averne bisogno e non l'ho mai considerato, ma nella vita, si sa, capitano a volte occasioni imperdibili, e così anche questo oggettino è finito tra le mie grinfie.

Devo dire onestamente che l'impatto visivo una volta aperto il pozzetto è veramente entusiasmante, l'occhio è investito da una incredibile sensazione di ariosità e di nitidezza.
Così nella prima domenica primaverile di quest'anno, una bella giornata finalmente assolata, l'ho portato sul banco di prova, al Porto Antico di Genova, luogo che amo particolarmente perché mi fornisce contrasti per molti indomabili e ovunque ci si gira vi sono dettagli minuti da riprendere, geometrie e prospettive accattivanti.

L'unico scatto della serie che presento in formato rettangolare è dovuto ad una sovrapposizione di fotogrammi, quindi il ritaglio è stato obbligato. Certo, vi chiederete se proprio io devo girare con un magazzino difettoso? Beh, anche questo è risaputo, il calzolaio gira con le scarpe rotte!

Ecco qualche esempio.





Il "solito" ingrandimento...


Sarà pure poco ottimizzato per riprese ravvicinate, però...

Qualche cattivone osserverà che la fila di tacchi non è centrata sul raccordo curvo della battagliola. E' vero, ma ho fatto la ripresa attraverso una inferriata, o qui, o li. Ho scelto il meno peggio.

















E naturalmente le scansioni dicono solo una mezza verità, ma le stampe... da rimanere senza fiato!