domenica 25 marzo 2018

Frammenti di memoria.

Chi mi segue su Analogica e Facebook sa già che sono riuscito a trovare una splendida macchina automatica per l'intelaiatura delle diapositive.





Non ho esitato ad affrontare un viaggio di ben 700 km tra andata e ritorno per portarla a casa: ero a conoscenza dell'esistenza di questo tipo di macchine e ne cercavo una da anni.
La settimana scorsa, mentre scorrevo le mie innumerevoli ricerche ebay, è saltata fuori, ad un prezzo assolutamente basso per il suo controvalore: 200 euro. E per altri cento euro mi sono portato a casa diecimila telai.
E' stata costruita nel 1987 ed ha lavorato ininterrottamente da allora, fermata pochi anni fa a causa del passaggio al digitale del laboratorio che la utilizzava.
Il tecnico, ora in pensione, con cui ho parlato e che mi ha illustrato il funzionamento della macchina, era un po' dispiaciuto che il suo titolare la desse via, ma l'alternativa era la ruggine, così ho rassicurato il Sig. Angelo: questa macchina ora è in buone mani, che la sapranno usare con amore e dedizione, per rendere felici persone ancora orgogliose di usare le diapositive.

Ma non è questo il motivo del post, per le questioni tecniche oramai mi servo più efficacemente di altre piattaforme: il mio blog è diventato uno specchio dei miei sentimenti come fotografo e preferisco usarlo per raccontare le mie emozioni.

La macchina era ovviamente molto sporca ed avevo messo in conto una debita pulizia e la manutenzione della meccanica.






Una volta smontato il pesante coperchio in acciaio la macchina ha rivelato una raffinata e solidissima meccanica, ed era ovviamente molto impolverata, priva di lubrificazione, e zeppa di frammenti di telai e sfridi di pellicola.
Una bella spolverata col compressore ha rimosso tutto, e mentre spazzavo il pavimento mi è caduto l'occhio su alcuni fotogrammi di diapositiva contenenti immagini integre; si tratta principalmente di Kodak Elitechrome, Ektachrome e qualche Velvia 50 della prima generazione.



Ecco, in quell'istante la magia della fotografia mi ha investito ancora.


Il ritratto di una ragazza innamorata, un papà che imbocca la pappa al suo bimbo, bambini che giocano a palla in paesi del sudamerica oppure foche sdraiate in spiaggia ed idrovolanti alle maldive; una curiosa radiografia e paesaggi innevati o marini, persino un inquietante cane legato ad un albero.



Non ci crederete: mi sono commosso!


Ho pensato ai proprietari di queste foto, defraudati dei loro ricordi per l'inceppamento di una macchina ed un poco mi si è stretto il cuore.


Chissà quanti anni hanno queste diapositive, per tutto questo tempo rimaste dentro una macchina sferragliante che le ha segretamente custodite; così ho deciso di intelaiarle e pubblicarle, semmai un giorno i legittimi proprietari, navigando nell'oceano della rete dovessero riconoscerle, sarà un mio privilegio poterle restituire.