sabato 11 aprile 2015

Note sul bianco e nero.

Una doverosa premessa: il giudizio di una foto in bianco e nero si può dare solo davanti ad una stampa, quindi le immagini che vedrete, che sono scansioni di negativi, vanno interpretate con cautela perché anche se cerco di farle assomigliare alle stampe, in realtà sono ben diverse, sopratutto nell'estensione tonale.

La coerenza tonale del bianco e nero è qualcosa di così difficile da spiegare che la si può apprendere solo dopo anni di esperienza in ripresa, sviluppo e stampa.
Oggi la maggior parte dei fotoamatori ritiene il bianco e nero come il ripiego della foto a colori malriuscita, spesso infatti mi tocca leggere frasi come "questa è la versione in bianco e nero".

Il bianco e nero non è una versione alternativa della foto a colori. E' una visione della realtà attraverso una distribuzione di toni grigi su carta bianca. La messa a punto della coerenza tonale richiede un impegno enorme, che può durare molto tempo.

Le immagini che siamo abituati a vedere oggi, in bianco e nero, fanno venire il vomito; essendo figlie del digitale e del suo puzzolente fiato corto, mancano di estensione tonale, e spesso, in omaggio al presunto lavoro di chissà chi, contrastate in modo barbaro, al punto da renderle grottesche.

La perdita della capacità di ragionare, dovuta alla semplificazione del lavoro da svolgere su una foto in bianco e nero, ha reso i fotoamatori tutti uguali. Scattano a caso, eventualmente ripetendo lo scatto sino a quando credono che possa andare bene; arrivano a casa e devono sopportare il tedio dello scaricamento delle foto sul pc (dove la maggior parte di esse poi muore) e del successivo rimaneggiamento in photoshop per cercare di restituire a quei poveri pixel la dignità che non hanno mai avuto (operazione che i più disonesti chiamano "sviluppo").
Poi, davanti alla triste realtà, non resta che spostare quei finti cursori un pò a casaccio, magari chiedendo aiuto nei soliti forum su quali impostazioni possano dare i migliori risultati.

Sembra la ricerca affannosa della pietra filosofale che impegnò gli alchimisti del medioevo.

La pubblicazione di questi obbrobri, magari deturpati dall'invadente "firma" che preserverebbe l'autore dal furto (ma quando mai rubano la spazzatura??) conclude la prima fase.

Successivamente, qualora l'immaginetta non riscuota il successo sperato, il fotoamatore più cafone arriva a frignare sui forum perché ha ricevuto tante visite e nessun commento.

Dignità=zero.

Il bianco e nero è un'arte visiva sublime, permette di arrivare ad una visione del mondo, degli oggetti e delle persone che può produrre forti emozioni in chi osserva.
Ma bisogna rieducare l'occhio, gettando via tutto il pattume che i produttori di ciarpame tecnologico ci hanno costretto a vedere facendo credere che sia il meglio. Non è vero. Non è il meglio, è il peggio.

La pellicola, sapientemente esposta, sviluppata e stampata, può generare fotografie che quando arrivano nelle nostre mani sortiscono l'effetto di un pugno nello stomaco e fanno capire di colpo quanto sia vuoto, nullo ed inconsistente tutto quello che abbiamo fatto e creduto sino a quel momento.
Salvo poi riprendersi dopo essersi resi conto che l'apprendimento della fotografia richiede un impegno enorme, uno studio continuato ed approfondito, e visto che la società attuale è pigra, inerte e viziata, rinunciare, magari disprezzandola come fece la volpe nella favoletta di Esopo.

Vi mostro qualche scansione, ottenuta anteponendo un leggero filtro giallo da mezzo stop, che riequilibra l'eccessiva sensibilità al blu delle pellicole (pur pancromatiche), restituendo una gamma tonale più delicata e coerente con la visione del mondo in bianco e nero, come piace a me.


Lo scafo dello yacht è nero e le murate sono bianche. Difficile renderle coerentemente.




Questo è un ingrandimento della lanterna sullo sfondo...onore all'S- Planar.






Passeggiata di Nervi a pasquetta....un delirio!



3 commenti:

  1. Ciao Sandro, la foto dello yacht è un pu pugno nello stomaco.... ma in senso positivo!! sembra "viva" anzi è viva! Anche la N°3 mi piace molto e la passeggiata di Nervi è molto suggestiva, con una quantità di grigi e di dettagli notevole. Impressionante poi la "nitidezza" dell'albero (la chiamo nitidezza perchè non ho idea del termine più appropriato per definire la quantità di dettagli nella lettura della trama dei rami e della vegetazione retrostante).

    a presto, Alessio (alessiostm)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Alessio.

      In effetti ciò che colpisce in queste foto è la sensazione realistica che danno del soggetto ritratto, e che non ho mai avuto con nessun'altro strumento fotografico; poi vi sono esposizione e sviluppo, che ovviamente fanno la loro parte, ma la resa degli obiettivi Zeiss per Hasselblad è assolutamente di un altro mondo, rispetto a ciò che siamo abituati a vedere oggi.

      Elimina
  2. La prima foto è straordinaria, perfino nella scansione...
    La luce è bellissima e la resa del bianco e nero delicata e complessa.
    Non vedo l'ora di vederla stampata.
    Ciao
    Filippo

    RispondiElimina

Non saranno tollerati commenti anonimi o volgari.
Se volete dire qualcosa, firmatevi e sarò lieto di ospitarvi.