lunedì 23 novembre 2015

All'ombra della Lanterna.

Amo particolarmente le giornate di novembre, quando il sole basso disegna panorami spettacolari.

Negli ultimi due anni però novembre è stato avaro di belle giornate e ci ha regalato invece le alluvioni, che sono state tristemente ricordate anche qui.

Quest'anno invece il mese di novembre è stato più caldo e ci ha regalato giornate stupende.
Dopo un lungo restauro è stata finalmente riaperta la Lanterna di Genova, che dal 1543 guida i naviganti nel porto. E' alta 76 metri, ma non è possibile arrivare sino alla cima, ci si deve accontentare della terrazza sita a 39 metri, che richiede la salita di 172 scalini.
Ma da lassù il panorama, in una giornata ventosa come quella di ieri è veramente splendido.
Così per svagarmi e riprendere a fotografare, dopo i febbrili mesi di preparativi della mia nuova attività, ho deciso di portare con me la fida svedese, equipaggiata con lo splendido planar cromato del 58.

Sapendo che la terrazza della Lanterna ha un parapetto al quale non ci si può avvicinare per via di una grata protettiva contro i suicidi, ho pensato che l'uso del pozzetto sarebbe stato assai difficile, ed ho equipaggiato la macchina con un pentaprisma esposimetrico comprato quest'estate da un amico del forum e non ancora utilizzato.
 
C'è da dire tuttavia che arrivare alla lanterna per un turista deve essere un'esperienza drammatica, occorre passare dal ponte elicoidale facendo lo slalom in mezzo alle centinaia di ralle posteggiate ovunque, senza indicazione alcuna e in una zona che non è tra le più rassicuranti della città.

Arrivati alla sala chiamata del porto, quella dove una volta chiamavano a voce i camalli per dar loro gli incarichi, abbiamo trovato un matrimonio indiano, dove gli sposi e gli invitati avevano costumi bellissimi. Peccato che la zona circostante fosse un letamaio.


Comunque bando alle polemiche, e facciamo vedere qualche foto.



Il "solito" ingrandimento...





3 commenti:

  1. Ciao Sandro,
    nitidezza sconcertante, il contrasto forse è un po' eccessivo, di solito tu ci hai abituato a toni più morbidi. Su carta come ti sono sembrate?

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    1. Francesco, grazie per l'intervento. Il contrasto in una foto non è un linguaggio di per sé (come va di moda oggi), ma deve essere asservito allo scopo che il fotografo aveva in mente. Quella giornata luminosa invernale mi ha "richiesto" un contrasto diverso da quello abituale perché ho voluto rendere ancora più evidente la nitidezza di tutti i piani, dal primo sino allo sfondo, per offrire quella sensazione di pulizia del panorama che è tipica delle giornate ventose invernali in liguria. Ma forse non ci sono riuscito.

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  2. Molto bello questo bianco e nero!

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